L’ Opera dei Pupi è un particolare tipo di teatro delle marionette che si affermò stabilmente nell’Italia meridionale e soprattutto in Sicilia tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima metà del Novecento.
I pupi siciliani si distinguono dalle altre marionette essenzialmente per la loro peculiare meccanica di manovra e per il repertorio, costituito quasi per intero da narrazioni cavalleresche derivate in gran parte da romanzi e poemi del ciclo carolingio.
Le marionette del Settecento venivano animate dall’alto per mezzo di una sottile asta metallica collegata alla testa attraverso uno snodo e per mezzo di più fili, che consentivano i movimenti delle braccia e delle gambe. In Sicilia, nella prima metà dell’Ottocento, un geniale artefice di cui ignoriamo il nome escogitò gli efficaci accorgimenti tecnici che trasformarono le marionette in pupi.
Egli fece in modo che l’asta di metallo per il movimento della testa non fosse più collegata ad essa tramite uno snodo, ma la attraversasse dall’interno e – cosa ben più importante – sostituì il sottile filo per l’animazione del braccio destro con la robusta asta di metallo, caratteristica del pupo siciliano. Questi nuovi espedienti tecnici consentirono di imprimere alle figure animate movimenti più rapidi, diretti e decisi, e perciò particolarmente efficaci per “imitare” sulla scena duelli e combattimenti, che tanta parte avevano nelle storie cavalleresche.
The Opera dei Pupi is a particular type of puppet theater that established itself firmly in southern Italy and especially in Sicily between the second half of the nineteenth century and the first half of the twentieth century.
Sicilian puppets are distinguished from other puppets essentially for their peculiar mechanics of maneuver and for the repertoire, consisting almost entirely of knightly narratives derived largely from novels and poems of the Carolingian cycle.
The eighteenth-century puppets were animated from above by means of a thin metal rod connected to the head through a joint and by means of several wires, which allowed the movements of the arms and legs. In Sicily, in the first half of the nineteenth century, a brilliant architect of which we ignore the name devised the effective technical devices that turned puppets into puppets.
He made sure that the metal rod for the movement of the head was no longer connected to it by a joint, but crossed it from the inside and – more importantly – replaced the thin thread for the animation of the right arm with the sturdy metal rod, characteristic of the Sicilian puppet. These new technical devices allowed to give the animated figures more rapid, direct and decisive movements, and therefore particularly effective for “imitating” on the scene duels and fights, which had a great part in the stories of chivalry.
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